Psicofarmaci e Psicoterapia: due facce della stessa medaglia

Che cosa accomuna Psicofarmaci e Psicoterapia?

Psicofarmaci: soluzioni possibili

Questa tipologia di farmaci sono soggetti al pregiudizio che la nostra società associa a tutto ciò che comincia con psico, e li etichetta come “cose per i pazzi”, per le persone deboli, per gli “strani”…

Ovviamente non è così, e nel 2020 dovremmo ormai imparare a considerare la salute mentale al pari di qualsiasi altro aspetto che riguardi il nostro benessere.
Di conseguenza tutti noi dovremmo iniziare a pensare agli psicofarmaci come a qualsiasi altro medicinale atto a farci stare bene.

L’importante è che sia sempre prescritto da un medico competente, che strutturi un piano di cura personalizzato sulle nostre esigenze.

psicofarmaci

Però c’è un però.

L’estremizzazione opposta vede il farmaco come la soluzione ad ogni problema, e da qui può nascere il pensiero

“Va beh prendo quella pillolina e tutto se ne va a posto”.

Minimo sforza massima resa.

Perché dovrei scegliere una psicoterapia, percorso sicuramente più dispendioso in tutti i sensi (più soldi, più tempo, più impegno personale da impiegare)? Non basta una medicina?

Nella stragrande maggioranza dei casi la risposta è NO.

Psicofarmaci e Psicoterapia: una medicina non basta

Gli psicofarmaci sono utilissimi (in alcuni casi necessari), per esempio, per:

  • ridurre l’impatto del proprio malessere, che nelle manifestazioni più acute può limitare molto la vita del paziente (per esempio nel caso di depressione, disturbi d’ansia, attacchi di panico… Sintomatologie differenti, ma che possono diventare molto invalidanti e causa di sofferenza)
  • ridurre gli sbalzi d’umore (per esempio nel disturbo bipolare), o per fornire al paziente un maggior controllo sulla propria emotività
  • gestire stati di forte disorganizzazione psichica (stati confusionali o dissociativi, allucinazioni, deliri…)
  • alleviare i disturbi del sonno, che arrivano a debilitare molto il paziente dal punto di vista fisico
  • trattare gli stati disorganizzati di alcuni disturbi di personalità

Questi sono solo alcuni esempi, da cui però è chiaro che il farmaco va ad agire sul SINTOMO del malessere, ma non ci spiega la sua ORIGINE.

Questo sicuramente aiuta ad alleviare stati di forte sofferenza, dando al paziente il “sollievo” necessario a poter far spazio al lavoro terapeutico.

Per questo molto spesso psichiatra e psicoterapeuta (abbiamo visto le differenze fra questi due professionisti in questo articolo) lavorano in stretta sinergia, al fine di fornire un aiuto completo ed efficace.

Per fare un esempio banale, un individuo con attacchi di panico può trarre enormi benefici da un farmaco che lo aiuti a gestire i sintomi, ma questo non gli spiegherà mai il perché il suo corpo gli sta dando dei messaggi così devastanti.

In conclusione:

non bisogna avere paura degli psicofarmaci, ma vanno sempre assunti sotto stretto controllo medico e nella stragrande maggioranza dei casi l’associazione con un percorso psicologico si rivela la strada migliore per ottenere buoni risultati.

seduta di psicoterapia

Qui però sorge un altro dubbio.

Come può una psicoterapia curarmi, solo parlando?

Ebbene sì, la parola ha un potere grandissimo!

Già dal 2001 diversi studi hanno dimostrato che la psicoterapia non solo è efficace, bensì porta a vere e proprie modificazioni nelle nostre reti neurali e nel metabolismo del nostro cervello, osservato tramite PET.

Per chi volesse approfondire questo argomento, ecco alcune fonti: link 1, link 2, link3.

Ricordiamoci che lo psicologo-psicoterapeuta utilizza precise tecniche, e che quello che a noi sembra solo uno sfogo o una chiacchierata, è in realtà un percorso strutturato con obiettivi terapeutici concreti.

In sostanza psicofarmaci e psicoterapia utilizzati insieme possono aumentare l’efficacia della terapia.

persona psicoterapia

La psicoterapia non è una semplice conversazione con uno sconosciuto, bensì un vero e proprio percorso che ci permette di rivivere il nostro racconto, soffermandoci sugli episodi cruciali e riscrivendo la propria storia con l’aiuto del terapeuta.