Oggi vogliamo parlarvi di una delle difficoltà legate alla genitorialità, e di quanto il nostro passato possa influenzare il nostro presente, anche in una fase di vita così delicata come il diventare genitori. Le esperienze fatte nei primissimi mesi di vita di un bambino, infatti, sono fondamentali per il suo sviluppo futuro.
Poiché le strutture cerebrali del bambino sono ancora troppo immature per ricordare attivamente, tali esperienze rimangono sotto forma di memoria emotiva inconsapevole. Queste antiche memorie non passano attraverso le parole ma direttamente attraverso i cinque sensi. Su di esse il bambino fonda la propria fiducia dapprima nei genitori e poi, per estensione, nel mondo circostante.
Alcuni studi hanno evidenziato che tali esperienze si riflettono sullo sviluppo celebrale infantile sia sul piano della struttura che su quello della ricchezza e complessità.
Queste primissime esperienze influenzano perciò il benessere, lo sviluppo della psiche e dell’ emotività e la capacità di avere relazioni appaganti nella vita adulta.
Quali sono queste esperienze così importanti?
Le prime esperienze, e le più significative che un bambino fa, sono quelle legate all’accudimento. A seconda di come l’adulto risponde ai bisogni del figlio, egli trarrà una maggior o minor fiducia nel genitore e nell’ambiente.
Tranquilli: non esiste un unico modo per rispondere ai bisogni del bambino e servono prove ed errori per sintonizzarsi sulla stessa frequenza del proprio figlio.
Queste prime esperienze sono legate alla sensorialità. Il tono di voce, il modo di tenere in braccio il bambino e di manipolarlo, le espressioni e la coerenza tra accadimenti e reazioni, danno preziose informazioni al proprio figlio circa la capacità dell’ ambiente di accoglierlo.
A fianco delle esperienze sensoriali ci sono quelle che permettono al bambino di iniziare a conoscere sé stesso ed il mondo; spesso il genitore nomina gli oggetti che circondano il figlio e gli stati d’animo che pensa possa avere.
Un’interazione fredda, meccanica, angosciata o disorientata ed insofferente alle pressanti richieste del bambino, aumenta la frustrazione nel genitore e la fatica del figlio. Il piccolo si troverà a dover rispondere alle esigenze dell’ambiente piuttosto che sentire accolte e soddisfatte le proprie. Il bambino così accantona parti di sé e si forza per adattarsi alla situazione, cosa che non gli permette di sviluppare le proprie potenzialità.
Difficoltà fra passato e presente: essere genitori, un mestiere difficile
Ma da cosa dipende una maggior o minore facilità a sintonizzarsi con il proprio bambino?
La spontaneità delle interazioni tra genitore e figlio dipende dalla relazione che l’adulto ha avuto a sua volta, quando era un bambino, con chi lo ha accudito. Esperienze difficili con genitori emotivamente invadenti o distanti vengono conservate e riprodotte inconsapevolmente nelle situazioni relazionali e di attaccamento.
Inoltre, elementi della storia familiare non “digeriti” come traumi o segreti indicibili lasciano tracce di sofferenza emotiva a cui non si può dare significato. Questi “buchi” limitano la capacità riflessiva del futuro genitore che faticherà ad entrare in risonanza con le emozioni del proprio figlio.
Anche esperienze dolorose e traumatiche vissute durante la crescita possono portare a ripetere “schemi” di azione parentale traumatogena; “Se l’ho vissuto io e sono cresciut* bene, non è un problema se lo faccio con mio figlio“, in questo caso mettere in discussione il proprio operato significherebbe mettere in discussione i propri genitori con la conseguente ambivalenza di emozioni che questo comporta.
L’ombra del genitore deve ricadere sui propri figli… Per forza?
Cosa fare allora se la nostra infanzia è stata difficile, ci sono delle questioni che non comprendiamo o situazioni che ci hanno fatti soffrire e vogliamo diventare genitori?
Niente paura! Non si può certo cambiare il passato, ma si possono fare i conti con esso. Per quanto difficile o addirittura terribile sia stata la nostra storia, può trovare un posto dentro di noi; con la psicoterapia, possiamo comprendere il significato di tali esperienze e l’influenza che esercitano sul presente e sulle relazioni con i nostri figli.
Inoltre è bene ricordare che ogni individuo -quindi anche voi ed i vostri figli-, è più della somma delle proprie parti, o delle proprie storie. Quindi due genitori con diversi vissuti ed esperienze, si combinano potendo attenuare (ma anche fare da cassa di risonanza) a certe peculiarità emotivo-relazionali del partner.
(per approfondire: Errori da non ripetere)