La Paura: dalle origini ai giorni nostri

Il significato originario

La Paura è un’emozione giudicata come negativa, eppure a pensarci bene ha un forte valore evolutivo: l’essere umano è infatti etologicamente portato a difendersi, e impegnarsi per a prosecuzione della specie.

Per questo l’uomo tende a scegliere l’opzione più sicura nel minor tempo possibile (cioè: in natura davanti a un potenziale pericolo non avrei il tempo di ragionarci troppo, ma vorrei esser certo di mettermi al sicuro); ovviamente questo funzionamento può portare ad alcune scelte sbagliate o eccessive, ma il meccanismo che scatta nel nostro cervello è meglio prevenire che curare.

In quest’ottica la Paura di ciò che non conosciamo ci è utilissima, perché concorre alla nostra sopravvivenza.

Noi umani sperimentiamo quest’emozione molto precocemente, all’incirca verso gli 8 mesi: all’inizio della vita il neonato non ha coscienza della distinzione fra se stesso e il resto del mondo, quindi quando questo avviene (ovviamente in maniera graduale) il bambino avverte nell’altro un pericolo, e da qui nasce la paura dell’estraneo. Questa fase ha un preciso significato adattivo, in quanto rafforza l’attaccamento nei confronti della madre, indispensabile per la sua protezione (e quindi sopravvivenza).

Per questo tutto ciò che non conosciamo rimanda al concetto di “fuori, esterno da noi” (basta pensare alla locuzione latina “ex”, da cui derivano termini come “strano”, “estraneo”, “straniero”, “extracomunitario”…)

Ciò che è diverso da noi è percepito come strano, e quindi potenzialmente minaccioso.

La paura e le relazioni con gli altri

Di conseguenza percepiamo come maggiormente tollerabile solo ciò che ci è familiare. L’atteggiamento di chiusura rappresenta una risposta alla paura di essere invasi, per proteggere noi stessi e i nostri spazi.

Attenzione però!!! innalzare confini sempre più rigidi e esclusivi non sempre risulta utile per proteggerci, bensì ci rende più chiusi e non permette di aprirci al mondo e crescere come persone… Al contrario, ci impoverisce!

Per sentirci genuinamente sicuri abbiamo bisogno di poter contare sugli altri, non solo sui noi stessi.

Questo ci rende LIBERI! Scegliendo la libertà ci troviamo necessariamente ad allenare il nostro controllo, eliminare tutti quei vincoli che bloccano le dinamiche di sviluppo e di costruzione della nostra identità.

Paura e Covid-19: come affrontarla

Dato quello che sta succedendo in Italia e nel Mondo nelle ultime ore con i proliferare de virus Covid-19, è necessario inoltre ricordare che i nostri meccanismi evolutivi dovrebbero essere mediati dalla nostra coscienza e cultura, soprattutto nel momento in cui abbiamo a che fare con altre PERSONE, esseri umani che subiscono le nostre decisioni dettate dalla paura, finendo per essere oggetto di discriminazione.
Il razzismo, ricordiamocelo bene, non può evitarci dal contagio da una malattia.

Come sempre quando si parla di Paura, la maniera più consapevole di affrontarla è informarsi: conoscere al meglio una cosa che ci spaventa è il miglior modo per renderla prevedibile; in questo modo ci tranquillizziamo, e allo stesso tempo capiamo in maniera effettiva come possiamo agire per tutelarci (occhio a scegliere fonti attendibili!). Il panico è al contrario il nostro peggior nemico, in quanto non ci permette di essere lucidi e valutare oggettivamente la situazione che abbiamo davanti.

“La paura è il fuoco che distilla l’ignoranza in odio” (J.Clifford)

Se ti piaciuto questo articolo, pensiamo possa interessarti anche: La percezione del rischio: un processo decisionale fondamentale.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *