Spesso sentiamo parlare di Narcisismo. Ma che cos’è il narcisismo e come si manifesta?
Solitamente, nel linguaggio comune, viene definita “narcisista” una persona particolarmente vanitosa e sicura di sé, che ha bisogno di sentirsi ammirata dagli altri, nei confronti dei quali si sente superiore.
Questa definizione risulta però non sembra riuscire a descrivere la complessità del fenomeno.
Narcisismo: come distinguere quello patologico?
Una prima importante distinzione riguarda il Disturbo Narcisistico di Personalità e i Tratti Narcisistici.
Ognuno di noi ha in sé diverse caratteristiche: tra queste ci sono anche aspetti o tratti narcisistici del carattere che sono però mutabili e non eccessivamente rigidi o pervasivi. In questo caso non parliamo di un vero e proprio disturbo. A chi non è mai capitato di avere bisogno di approvazione e riconoscimento da parte degli altri? Chi non si è mai percepito, talvolta, più bravo e capace di altri?
Ognuno di noi possiede alcuni punti di ” fragilità narcisistica”, ma ciò non significa che siamo effettivamente dei “narcisisti”. Quando invece le caratteristiche narcisistiche sono molto presenti nella personalità del soggetto ed influenzano stabilmente il suo modo di rapportarsi con il mondo esterno, causando una profonda sofferenza ( in sé stesso e nell’altro) e significative difficoltà relazionali, allora possiamo parlare di un vero e proprio Disturbo Narcisistico.
Cosa è il Narcisismo e come si manifesta: due possibili descrizioni
Secondo lo psicoanalista Rosenfeld, si possono distinguere due tipologie di personalità narcisistica.
La prima può essere chiamata “Narcisismo a pelle spessa”.
E’ caratterizzata dalla presenza di un’idea di sé grandiosa con la tendenza a porsi obiettivi molto elevati (successo, potere, ricchezza, bellezza…).
Anche quando riesce ad ottenerli, però, il soggetto tende a sentirsi sempre e comunque insoddisfatto.
Si tratta di persone che amano porsi al centro dell’attenzione e che possono apparire arroganti; mal tollerano le critiche e hanno bisogno di ricevere costante approvazione dagli altri.
Al contrario di quanto potrebbe sembrare però, l’autostima del narcisista è in realtà molto fragile.
Ha bisogno dell’altro per sentirsi riconosciuto nel proprio valore perché da solo non è realmente capace di credere in se stesso e apprezzare i suoi successi o le sue qualità. Nelle relazioni con l’altro risulta poco empatico, tende ad invidiare gli altri e a porsi in continuo confronto con loro, alternando sentimenti di Idealizzazione di sé stesso e Svalutazione degli altri.
Alla base di questo tipo di personalità ci sarebbe la convinzione che gli altri possano apprezzarci solo se possediamo caratteristiche grandiose e potenti e la persona sente di aver bisogno di essere “perfetta” per potersi accettare e sentirsi accettata.
Hanno molto paura di dipendere dall’altro e sono spaventati dalla possibilità che questo possa ferirli e rifiutarli, motivo per cui tentano di difendersi disprezzando l’altro e ostentando una falsa sicurezza ed indipendenza.
La seconda tipologia, più difficile da individuare, può essere chiamata “Narcisismo a pelle sottile“.
Include individui che hanno lo stesso bisogno di fondo di rafforzare la propria autostima e sentirsi apprezzati, ma che lo manifestano con modalità più indirette e meno evidenti.
Sono persone che appaiono schive ed estremamente sensibili al rifiuto dell’altro, inibite e pervase da sentimenti di vergogna e paura.
A differenza del Narcisista a pelle spessa, questo tipo di personalità sembra molto attenta al prossimo e vive costantemente in allerta rispetto alle opinioni altrui.
Queste sono due differenti modalità di reagire alla sottostante fragile stima di sé: il primo tenta di impressionare gli altri e ottenerne l’ammirazione, il secondo cerca di passare inosservato e si mostra maggiormente insicuro circa il proprio valore, cercando dall’altro costanti rassicurazioni in merito.
Ma da dove origina il narcisismo?
Diversi autori concordano sul fatto che, alla radice di questa problematica, vi siano delle difficoltà nelle prime relazioni infantili.
All’inizio della vita è necessario e fisiologico sentirsi al centro del mondo, e potersi percepire estremamente importanti per chi si occupa di noi. Per il neonato è fondamentale sentire accolte le proprie necessità e bisogni di riconoscimento.
Il bambino ha bisogno, per un po’, di sentirsi un tutt’uno con chi si occupa di lui; ad un certo punto quest’illusione deve crollare, certo, e si deve poter percepire l’altro come distinto da sé e con i propri bisogni.
Se però questo avviene troppo precocemente o, addirittura, non si è mai sperimentata la sensazione di essere “il centro del mondo” dell’altro, possono crearsi dei dolorosi vissuti di non valere nulla. Può allora andarsi a costituire una sorta di ” corazza” che appare sicura, fredda, egoista. Essa però serve a proteggere dalla paura di dipendere da qualcuno che si mostra indisponibile, inaffidabile e distante. Si ha talmente paura di sentirsi rifiutati da doversi costruire un’immagine di sé onnipotente, che possa bastarsi da sola.
Questa modalità di rapportarsi con sé stessi e con l’altro, maturata in tenera età, può continuare ad influenzare il modo in cui ci si relaziona, una volta adulti.
Diventa allora più chiara, forse, la profonda fragilità che si nasconde sotto la splendida armatura del narcisista.
Relazionarsi con un/una Narcisista
Ciò nonostante, avere a che fare con persone che funzionano in modo narcisista risulta particolarmente difficile e doloroso. Ci si può sentire “usati” e ” criticati”, svalutati e profondamente arrabbiati.
All’inizio il narcisista può conquistare con la sua apparente sicurezza e con il suo fascino, ma spesso si rivela incapace di amare autenticamente. Più si riconosce il valore dell’altro, infatti, più si ha paura che questi, come è già successo in passato, possa abbandonarlo o rifiutarlo. Per questo la migliore arma che trova il narcisista è quella di svalutare e criticare l’altro, rafforzando invece un’immagine esageratamente positiva di sé stesso.
” Se tu mi lasci o non mi vuoi, non importa, perché in realtà tu non vali nulla e io posso farcela completamente da solo”
Di solito il Narcisista sceglie partner molto empatici e capaci di prendersi cura dell’altro, spesso insicuri e sottomessi. C’è una sorta di complementarietà nella relazione con un partner narcisista, tanto da poter parlare di co-dipendenza tra i partner. La persona che si trova in una relazione con un narcisista nutre il bisogno di sentirsi ” speciale” per l’altro. Nella relazione si alternano momenti in cui ci si sente indispensabili per il partner, ad altri in cui si viene aspramente criticati e svalutati. Queste “montagne russe” tengono in vita il legame, e il partner del narcisista vive aspettando quei momenti il cui il partner lo farà sentire incredibilmente “unico e speciale”.
Che fare?
Se ci si rende conto di trovarsi all’interno di una relazione con le caratteristiche che abbiamo descritto può essere utile rivolgersi ad uno psicologo e chiedere aiuto, abbandonando l’illusione di poter cambiare il partner. Un percorso psicologico potrà aiutare a riappropriarsi di un punto di vista più realistico sull’altro e su sé stessi, che permetterà, eventualmente, di uscire da una relazione che causa profonda sofferenza.
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